Idee nuove, cose buone

 

Ferrero International


Ferrero è leader nel proprio segmento di mercato, e non solo in Italia. In Europa Nutella primeggia tra le creme da spalmare, Kinder negli alimenti per ragazzi, Mon Chéri nelle praline al liquore e Tic tac è il confetto più venduto nel mondo. Il segreto? Forse sta nel claim utilizzato in quegli anni: “Idee nuove, cose buone”. Nel dicembre 1980 muore Piera Cillario, moglie di Pietro Ferrero, fondatore dell’azienda, e madre di Michele. Donna di grande carisma e di altrettanta modestia, nel 1962 aveva assunto la carica di presidente del Consiglio di amministrazione, occupandosi operativamente di tutte le attività non strettamente legate alla produzione e al marketing. In una realtà che sta diventando sempre più internazionale e complessa, è necessario creare una capogruppo che controlli dal punto di vista azionario e coordini operativamente tutte le società. Nasce Ferrero International.

L'oro di Ferrero Rocher

Un'anima costituita da una nocciola intera immersa in un ripieno cremoso e contenuto in una cialda di wafer croccante, avvolto in uno strato di cioccolato con scaglie di nocciola. Il tutto confezionato in un'elegante carta dorata. Ferrero Rocher è il trionfo del frutto-simbolo dell'azienda, un esempio di prodotto sofisticato alla portata di tutti. È un altro successo mondiale, veicolato da una serie di spot televisivi con personaggi particolarmente graditi al pubblico e che sono rimasti nella storia della pubblicità come “l’ambasciatore” in Gran Bretagna e il maggiordomo “Ambrogio” in Italia.
Con Rocher, lo stabilimento di Alba è al centro di un’ennesima evoluzione tecnologica con macchinari all’avanguardia, adottati per far fronte alla produzione del nuovo prodotto. La nocciola, sia la “Tonda gentile delle Langhe” o le altre specie turche e californiane continuano ad essere la materia prima per eccellenza; l’azienda è tra i principali consumatori, al punto che fra gli esperti, viene indicato uno “standard Ferrero”. Vale a dire che in tutto il mondo, nello stabilire stagionalmente il valore del frutto, si fa riferimento ai livelli di elevata qualità richiesti dal Gruppo di Alba.

La Fondazione Ferrero


La Fondazione Ferrero, secondo i desideri di Michele Ferrero, dev'essere un legame tra passato e futuro, un punto di riferimento per chi ha lavorato e lavora in azienda. Diventuta nel 1991 ente morale, la Fondazione è presieduta dalla moglie di Michele, Maria Franca. La sede è ad Alba, vicino allo stabilimento. “Lavorare, creare, donare” sono i principi guida che ispirano le attività gestite dalla Fondazione e che riguardano soprattutto tre campi: la cultura, il sociale, l’impegno verso i giovani.

Due nuovi stabilimenti nel Sud Italia

Nel Sud Italia iniziano i lavori per costruire due nuovi stabilimenti. Il primo si trova a Balvano, in Basilicata, e dopo soli due anni entra in servizio la prima linea di produzione cui seguirà, nel 1994, la seconda. Lo stabilimento di Balvano produce esclusivamente merendine ed è l'unico impianto del Gruppo a realizzare prodotti da forno "bianchi", cioè senza copertura. Il secondo impianto, realizzato anche per dare lavoro alle popolazioni colpite dal terremoto, viene costruito a Sant’Angelo dei Lombardi (Avellino); è dedicato inizialmente alla produzione di Nutella e Duplo, cui seguono Tronky e Kinder Bueno.

Kinder Gran Sorpresa


Altre due importanti conquiste sul territorio europeo: vengono aperte Ferrero Ardennes in Belgio, paese in cui ha sede lo stabilimento di Arlon, e Ferrero Iberica in Spagna, che gestisce anche il mercato portoghese.
Ferrero entra nel mercato delle uova pasquali con “Kinder Gran Sorpresa”. La qualità del cioccolato “più latte e meno cacao”  e l'originalità e il valore delle sorprese fanno diventare Ferrero leader anche in questo specifico segmento.

Un anno "magico"

Per rilanciare i prodotti Kinder in Italia, in un momento in cui la concorrenza si fa sentire, ci vuole un’iniziativa forte che sappia valorizzare il marchio. La soluzione arriva con “Italia 90”, il Campionato mondiale di calcio. La promozione si chiama “Vinci Campione” e utilizza come testimonial i calciatori più famosi delle varie nazionali: Gullit, Vialli, Cabrini, Matthëus, Ruben Sosa. Si vincono premi ambiti, dal pallone firmato alla tuta, alle magliette. Un grande successo che si rinnova quattro anni dopo con l’edizione dei Mondiali 1994.
Ancora una volta la creatività di Michele Ferrero mette a segno nuovi successi pensando di realizzare qualcosa di “fresco” da dare ai ragazzi. Nella sua mente, questa parola ha molti significati. Vuol dire una sensazione gradevole al palato soprattutto quando fa caldo, significa qualcosa di genuino e naturale, si estrinseca in un prodotto senza conservanti né additivi chimici da tenere in frigo. Nascono “Kinder fetta al latte”, Kinder Pinguì (1992) e Kinder Paradiso (1994), rivolte anche a un pubblico più adulto.
Ferrero accompagna anche i cambiamenti nelle abitudini dei consumatori creando uno snack innovativo, “Kinder Bueno”, gustoso ma leggero: è un wafer ripieno di crema alle nocciole e ricoperto di cioccolato al latte. E’ un prodotto studiato per un target più adulto, costituito soprattutto da adolescenti.
"Raffaello" è la pralina adatta anche alle stagioni più calde perché non è a base di cioccolato. Lanciata inizialmente in Germania molto presto si afferma anche su altri mercati e il suo sapore insolito - dovuto alla presenza del cocco - è talmente apprezzato dai consumatori, che presto il prodotto si impone per tutto l’anno al pari delle altre specialità.
Dopo la caduta del Muro di Berlino, inizia l’apertura verso i paesi dell’Est Europa con le nuove sedi commerciali in Ungheria, Russia, Repubblica Ceca e Polonia. In questo paese viene inaugurato un nuovo stabilimento a Belsk con l’obiettivo di garantire ai consumatori la freschezza dei prodotti Ferrero sui punti vendita di questi mercati. In questi anni vengono aperte anche le sedi in Messico, Argentina e Brasile.

La seconda alluvione


Sono i primi di novembre, piove da qualche giorno ma la situazione non sembra così critica; lo diventa all’improvviso quando i fiumi che costeggiano Alba escono dal loro letto provocando una terribile alluvione che farà anche parecchie vittime in Piemonte.
L’azienda subisce ingenti danni, la produzione è costretta a fermarsi per settimane ma, come già avvenne nel 1948, i dipendenti – anche quelli che hanno le case in parte distrutte – decidono di lavorare accanto ai manager e alla famiglia Ferrero per riportare la “loro” fabbrica di nuovo in attività. La ripresa ha del miracoloso e l’azienda riesce a rispettare gli impegni presi con i clienti per fine anno. È un evento che rafforza ancora di più il legame tra la famiglia e i suoi collaboratori, tra un’azienda e il territorio dove è nata e cresciuta.

Leader nel settore dolciario in Italia


Dalla formula della prima Brioss del 1961 sono nate tante altre specialità come “Yogo Brioss”, la merendina a base di yogurt. Lanciata in Italia, cerca ancora una volta di accontentare mamme e figli, mettendo insieme genuinità e golosità.
Sono trascorsi 50 anni da quando Pietro Ferrero ha inventato inventa il Giandujot; dal laboratorio via Rattazzi si è passati a sedi e stabilimenti in tutto il mondo; il fatturato è di circa 7.500 miliardi di lire e i dipendenti oltre 14 mila. L’azienda è leader assoluta nel settore dolciario in Italia; è prima in Germania e tra le prime in Francia e, in generale, in Europa; nel mondo, grazie alla presenza delle sue specialità in ogni continente, occupa il quarto posto. Il mercato è sempre più agguerrito, ma Ferrero ha le risorse per poter competere. E soprattutto una sola grande passione rimasta immutata da mezzo secolo: creare dei prodotti squisiti e di alta qualità per nutrire in modo sano e rendere più dolce la vita di tutti.

Soremartec e Pubbliregia


Una nuova generazione inizia a guidare operativamente l’azienda: Pietro e Giovanni, i figli di Michele. Diventano Chief Executive Officers occupandosi, rispettivamente, delle società oltremare e di quelle europee che sono globalmente 29. Sono 15, invece, gli stabilimenti e 16 mila i dipendenti.
Pur lasciando una notevole autonomia alle società nazionali, Ferrero decide di raggruppare alcune attività strategiche trasversali a tutto il Gruppo, per esempio quelle legate alla ricerca tecnica e al marketing. Queste vengono concentrate in una nuova società, la Soremartec (acronimo di Société de Recherches Techniques et de Marketing). I suoi compiti vanno dall’innovazione di prodotto fino ai test di mercato. Ferrero è tra i big spender - cioè tra i maggiori investitori in pubblicità - sia in Italia sia all’estero; la sua comunicazione è caratterizzata da uno stile molto personale in tutto il mondo, trasmette una filosofia che necessita di professionisti in grado di capirla e di saperla esprimere. Per questo nasce l’esigenza di creare un’agenzia interna che sappia comunicare la forza innovatrice di Michele Ferrero accanto ai valori che da sempre stanno alla base dell’azienda e dei suoi prodotti. Tutto ciò porta alla nascita di Pubbliregia.

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