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24-04-2021

Così si vince la partita dell’inclusione

Così si vince la partita dell’inclusione

“È un momento storico per la nostra Federazione, per la nostra disciplina e per tutto lo sport”. Le parole di Michelangelo Dell’Edera, direttore dell’Istituto Superiore di Formazione Roberto Lombardi, tradiscono una gioia genuina e incorniciano la barriera abbattuta dal piccolo Lorenzo Valentini, 9 anni, il primo bambino con disabilità motorie a partecipare a un tabellone under per normodotati, una prova del circuito Tennis Trophy FIT Kinder Joy of moving.

Un momento storico sì, ma non certo del tutto fuori dai radar degli addetti ai lavori. Quelli che ogni giorno lavorano per consolidare la natura inclusiva dello sport e nello specifico del tennis. “Questo grande traguardo - spiega Dell’Edera - è il frutto di un lavoro lungo e appassionato cominciato ormai sei anni fa sull’onda del Progetto Racchette in Classe”.

Racchette in Classe è il progetto approvato dal Ministero dell’Istruzione per portare nelle scuole primarie italiane le discipline con racchetta e il loro immenso bagaglio formativo. “Con Racchette in Classe, l’Istituto Superiore di Formazione e la Federazione hanno cominciato a plasmare un percorso formativo anche per ragazze e ragazzi con disabilità fisiche o cognitive”.

Lo sport che entra nelle classi delle scuole primarie deve farlo abbattendo qualsiasi barriera e appianando qualsiasi forma di esclusione. E così si è cominciato a ragionare, stilare e seguire principi di didattica specializzati al fine di coinvolgere tutti, nessuno escluso. “Lo sport è inclusione, e Racchette in Classe è un progetto inclusivo. Lorenzo ha conosciuto il tennis proprio in questo modo. Abbiamo sostenuto gli sforzi organizzativi del caso e ci siamo attrezzati dando vita a questo percorso”.

Con delle tappe ben precise. Quattro anni fa, l’ISF ha dato continuità e importanza al percorso intrapreso aggiungendo al proprio ventaglio di offerte formative anche corsi specifici per l’insegnamento del Wheelchair Tennis, il tennis in carrozzina. “Corsi riservati agli insegnanti con qualifiche federali permanenti, da Istruttore di 2° in grado in su, e che hanno fin da subito avuto una grosso seguito in termini di partecipazioni e adesioni”.

La scintilla scattata con il progetto Racchette in Classe ha dunque avuto un effetto positivo (e propositivo) su tutto il comparto didattico della FIT. Proprio nei prossimi giorni, a dimostrazione del fatto che si tratta di un percorso dinamico e in continua evoluzione, verrà pubblicato anche il primo manuale didattico curato dall’ISF riguardo alle metodologie d’apprendimento e di allenamento per il Wheelchair.

Insomma, il primo match senza barriere all’interno del circuito Tennis Trophy FIT Kinder Joy of moving è a suo modo un punto d’arrivo da salutare con gioia e allo stesso tempo un punto di partenza.

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