Indietro

15-05-2020

AGGIORNAMENTI SUL NOSTRO IMPEGNO GLOBALE IN AMBITO PACKAGING

AGGIORNAMENTI SUL NOSTRO IMPEGNO GLOBALE IN AMBITO PACKAGING

Nell'ottobre 2019 abbiamo firmato il nostro impegno globale per una nuova economia della plastica - “New Plastics Economy Global Commitment” - con la Fondazione Ellen MacArthur, impegnandoci a rendere il 100% degli imballaggi riciclabili, riutilizzabili o compostabili entro il 2025.. Il nuovo impegno relativo al packaging rafforza ulteriormente l'approccio Ferrero al miglioramento continuo degli imballaggi e si inserisce nella strategia di Gruppo volta a ridurre al minimo l'impatto ambientale, partendo dalle materie prime, passando per gli impianti produttivi e la logistica, lungo l'intera catena del valore.

Nell'ambito di questo impegno, abbiamo sviluppato per Kinder Joy un nuovo cucchiaio in carta 100% riciclabile e stiamo esplorando soluzioni di riciclaggio, nonché partnership per sviluppare linee guida comuni di eco-progettazione per gli imballaggi. La sostituzione del cucchiaio di plastica di Kinder Joy con una versione in carta ci porterà a ridurre del 45% l'impronta di carbonio del nostro cucchiaio di Kinder Joy, con una diminuzione della plastica di oltre 1500 tonnellate all'anno.

Relativamente ai giocattoli Kinder Sorpresa e Kinder Joy, bisogna considerarli beni durevoli, non in plastica monouso, e quindi non pensati per essere gettati. Il giocattolo appositamente progettato per Kinder Sorpresa e per Kinder Joy costituisce una parte integrante e inseparabile del prodotto, rappresentando un'unica esperienza 3-in-1: sorpresa, scoperta e gioco. I bambini possono giocarci e rigiocarci nel tempo. L'involucro che le racchiude è in plastica riciclabile. Ogni sorpresa è infine da sempre creata e studiata con la massima attenzione da parte di un team dedicato, con la collaborazione di psicologi specializzati nello sviluppo infantile cognitivo, emozionale, relazionale e motorio.

In Ferrero, da anni poniamo grande attenzione al tema della plastica, che all’interno delle tante sfide che stiamo affrontando si contraddistingue per la sua complessità. Da un lato infatti il ruolo del packaging è quello di proteggere il prodotto da contaminazioni esterne durante tutto il tragitto che lo porta dagli stabilimenti di produzione alle case dei nostri consumatori, preservandone la qualità intrinseca e garantendone il requisito per noi imprescindibile della sicurezza alimentare, dall’altro consente anche di conservare i prodotti più a lungo, limitando quindi lo spreco di cibo, il così detto “food waste”, tema prioritario per tutti e inserito anche in agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile (SDGs). In Ferrero da anni usiamo infatti materiali diversi, selezionati per le loro caratteristiche ed in funzione del prodotto specifico. Su un totale di nostre utilizzo packaging (dati al 2018) di oltre 400.000 tonnellate, il 40% è vetro completamente riciclabile, il 40% è carta e cartone, da filiera certificata, anch’esso completamente riciclabile, ed il restante 20% è plastica, in gran parte riciclabile in una filiera di raccolta e riciclo consolidata in Europa.

Come da tradizione ci stiamo muovendo alla “Ferrero Way”. Ogni nostra scelta e ogni nostro passo sono dettati da progetti di lungo periodo. Niente greenwashing o statement senza fondamento. Niente scelte di comodo, che sarebbero volte essenzialmente al breve periodo. Stiamo rivedendo e riprogettando alcuni imballi in modo da garantire una migliore circolarità, fin dalla loro progettazione. Lo stiamo facendo però partendo dai dati scientifici, analizzando le diverse opzioni e sperimentandone la reale riciclabilità tramite studi pilota condotti presso impianti di riciclo. Il percorso deve dare vita a progetti sostenibili e, come detto, di lungo periodo.

Questo processo trova fondamento anche in una strategia basata su 5R - Riduzione, Rimozione, Riciclo, Rinnovabilità, Riuso - illustrata nel nostro ultimo Rapporto di Responsabilità Sociale al 31 agosto 2018, che ci ha permesso, per esempio, nei 5 anni precedenti al rapporto, di risparmiare oltre 6.500 tonnellate di plastica rigida, l’equivalente in peso di 40 Boeing 747, dalle confezioni di Estathè, dalle scatole di praline e dai tappi di Nutella. Abbiamo anche introdotto il 90% di materiale riciclato negli imballi non a diretto contatto col prodotto, come i vassoi dei mezzi espositivi, risparmiando altre 10.000 tonnellate di materiale vergine in 5 anni. Spesso l’intervento migliorativo richiede un approccio alternativo: in ambito R&D (Ricerca e Sviluppo) abbiamo sperimentato la sostituzione del piedistallo in plastica delle uova di Pasqua, con un piedistallo in cioccolato, applicando alla lettera il concetto di rimozione. Anche il tema del riutilizzo, da affrontare con particolare attenzione quando si tratta di confezioni per alimenti, fa parte del nostro DNA. Il bicchiere Nutella è la dimostrazione che un riutilizzo alternativo è possibile e rappresenta un passo importante in direzione di una maggiore circolarità degli imballi.

Ripensare ai prodotti e agli imballaggi per soddisfare le aspettative dei consumatori di oggi significa porre l'innovazione al centro dei nostri sforzi. Stiamo infatti investendo ulteriormente nei dipartimenti di R&D e Open Innovation per eliminare gli imballaggi in plastica superflui, massimizzare l'uso di materiali riciclati ove questo sia sicuro per i nostri consumatori ed esplorare progetti per testare nuovi materiali di imballaggio compostabili per applicazioni mirate, con particolare attenzione alle soluzioni compostabili in ambiente marino.